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venerdì 24 dicembre 2010

BUON NATALE FOR THE POORS OF THE WORLD, WHO NEEDS HELP TO LIVE- HAPPY BIRTHDAY FOR MY BROTHER

MERRY CHRISTMAS
FELIZ NAVIDAD
GOD JUL
聖誕節快樂
FROHE WEIHNACHTEN
MALIGAYANG PASKO
สุขสันต์วันคริสต์มาส
JOYEUX NOEL
FETE NWEL
FELIZ NATAL
РОЖДЕСТВОМ
メリークリマス
عيد ميلاد مجيد

Maurizio Mancini

mercoledì 15 dicembre 2010

14 DICEMBRE 2010 - SCONTRI IN ITALIA ED IN EUROPA

I WONDER WHY...




CHISSA' PERCHE' ...

lunedì 13 dicembre 2010

LA GRATITUDINE

Secondo il Dr. Rollin McCraty, dell’Istituto Americano di Cardiologia, la gratitudine aumenta la produzione di oxytocina. Questo ormone, cosiddetto “affettivo”, gioca un ruolo fondamentale nell’eliminazione dello stress e dell’ansia, aiuta il funzionamento delle cellule cerebrali e fortifica il funzionamento degli organi vitali. Dagli studi condotti risulta quindi che chi coltiva la gratitudine gode di una salute migliore, dorme meglio ed ha costanti emozioni positive, raggiungendo gli obiettivi personali più facilmente e velocemente. Considerato quanto sopra, come non riflettere leggendo le citazioni di Francois de la Rochefoucauld: “Nella maggioranza degli uomini la gratitudine è solo un desiderio velato di ricevere benefici maggiori” oppure quelle di Publio Cornelio Tacito: ”E’ tanto più facile ricambiare l’offesa che il beneficio, perché la gratitudine pesa, mentre la vendetta reca profitto”. Eppure “Forse la gratitudine è il parametro della grandezza umana” (Adolfo L’Arco) e “La gratitudine è l’espressione della maturità umana e, mentre la manifesta, la nutre e l’accresce. La gratitudine suscita dialogo di grazie tra chi ha dato il benificio e chi lo riceve” (Oreste Benzi). Riflettiamo sul fatto che “L’egoismo è stata la peste della società e quando è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società” (Giacomo Leopardi). Smettiamo di pretendere, cerchiamo di dare perché “Siamo tutti nella fogna ma alcuni di noi guardano alle stelle”(Oscar Wilde). Smettiamola con le sole preghiere di supplica, adoperiamoci ad elevare preghiere di ringraziamento sapendo che “Un singolo pensiero di gratitudine innalzato al cielo è la preghiera più perfetta” (Gotthold Ephraim Lessing) e, che “In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” (I Tess.5:18). Dato che il “Mondo è stato fatto dagli sciocchi affinchè ci vivano i saggi” (O.Wild) perché allora non lasciarci guidare dalla saggezza per esercitarci all gratitudine, lasciando sempre meno spazio ai risentimenti ed ai rancori che dominano questa società. E, se ci sembra difficile riflettiamo sulla frase di Dostoevskij “Ciò che non riusciamo a perdonare all’altro sono i nostri errori e le nostre rinunce”. Abbiamo bisogno di stupirci e di stupire come “I fanciulli che trovano tutto nel nulla a differenza degli uomini che trovano il nulla nel tutto” (G. Leopardi).
(Emanuela Sirianni)

giovedì 9 dicembre 2010

THE GOLD OF THE FUTURE




L'ORO DEL FUTURO
La superficie della Terra è coperta per il 71% di acqua, e di questa il 97,5% è costituita da acqua salata. L’acqua dolce è contenuta per il 68,9% nei ghiacciai e nelle nevi perenni, per il 29,9% nel sottosuolo e solo lo 0,3% è localizzata in fiumi e laghi, quindi potenzialmente disponibile. Questa irrisoria quantità corrisponde allo 0,008% dell’acqua totale del pianeta ed è concentrata in Siberia, nei grandi laghi del Nord America, nei laghi Tanganika, Vittoria e Malawi in Africa, per il 27% nei più grandi sistemi fluviali: Rio delle Amazzoni, il Gange con il Bramaputra, Congo, lo Yangtze e l’Orinoco. Un miliardo e 400 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile ed il numero, quando la popolazione supererà gli 8 miliardi di esseri umani, potrà aumentare a più di 3 miliardi. Le risorse sono distribuite in modo ineguale. Negli ultimi 50 anni la disponibilità d’acqua è diminuita di 3 /4 in Africa e di 2 /3 in Asia. Più di 200 milioni di bambini muoiono ogni anno per il consumo di acqua insalubre e per le cattive condizioni sanitarie che ne derivano. La principale fonte di vita si sta trasformando in una risorsa strategica vitale ed in un “valore crescente” che porteranno sempre più a delle politiche dell’acqua e a conflitti internazionali. Mancano delle regole mondiali di controllo sulla gestione e sulla sua difesa come bene comune. Prevale l’idea di considerare l’acqua un bene da lasciare alla libera regolamentazione del mercato e cresce il fenomeno della privatizzazione come nel Regno Unito (politica della Thatcher), in Francia (gestione delegata), in Canada, in Italia. L’acqua non può essere considerata una fonte di profitto perché è un bene patrimoniale che appartiene agli abitanti del pianeta (organismi viventi) e non alle multinazionali. Il diritto all’acqua (res publica) è un diritto inalienabile individuale e collettivo. Il dominio privato potrà portare innumerevoli conflitti territoriali e battaglie economiche, industriali e commerciali.

martedì 7 dicembre 2010

NOMA - MIGLIORE RISTORANTE DEL 2010

NOMA
BEST RESTAURANT OF 2010
Il Noma, abbrevazione delle parole danesi Nordisk e Mad (cibo nordico), è situato in un vecchio deposito riconvertito del porto di Copenaghen in Danimarca. La "The World's 50 Best Restaurants Academy", formata dagli chef più famosi, da critici gastronomici rinomati, da ristoratori importanti e da informati gourmet, ha sancito la cena più buona del mondo del cuoco Renè Redzepi con le capesante secche con noci di faggio, il tartufo di Gotland su pelle di latte e l'orzo cotto con lo sciroppo di betulla.

lunedì 6 dicembre 2010

CONTROINFORMAZIONE del 1 ottobre 2002



CONCENTRAZIONE DELLA RICCHEZZA
E DELLA MISERIA CRESCENTE

L’alterazione profonda del clima terrestre e dell’equilibrio della biosfera; lo sfruttamento bieco delle risorse terrestri con la complicità interessata dei governanti abusivi del mondo,favoriscono sempre più lo sfruttamento inumano della forza lavoro (soprattutto delle donne e dei minori) retribuita con salari da fame. Per garantire a gruppi ristretti ricchezze superiori a quelle del Pil di interi paesi. E’ evidente che il sistema economico-politico vigente non è in grado di assumere l’intera popolazione mondiale in un progetto comune di vita e di sviluppo. La fruizione dei beni della Terra non può essere goduta da tutti. L’attuale sistema, che riconosce la quantità dei beni e non la quantità delle persone, di queste ultime ne garantisce solo un quinto contro gli altri quattro quinti. CHI SONO QUESTI ESSERI UMANI INUTILI ? L’unità del mondo sgretolata e divisa tra quella parte che si sviluppa, cresce e si arricchisce e l’altra che vive in condizioni di povertà assoluta,vacilla pericolosamente agognando l’autodistruzione della natura capitalista. Neppure nel 2015,come si sperava, si potrà dimezzare il numero di quel miliardo e duecento milioni di persone che vivono nella povertà , con meno di un dollaro al giorno.L’intenzione è di distruggere il lavoro umano perché costa troppo. La frattura la si trova nelle leggi di privatizzazione,di precarizzazione del lavoro,di contrasto alla imparzialità e indipendenza della giurisdizione,nelle riforme elitarie della scuola e mercantili della sanità, nella vergogna della posizione assunta nei riguardi degli immigrati lavoratori, nelle aggregazioni/annessioni bancarie, nel consumismo caotico e viscerale, nella soppressione dell’essenza dei sindacati e nella loro trasformazione in agenzie parastatali. ”L’Impero teme l’operaio che lavora con la mente”. (M.Hardt-A.Negri) E’ necessaria una modifica radicale dei saperi (oggi monopolizzati dai potentati economici multinazionali) ma soprattutto una messa in discussione dei rapporti di produzione.”L’Essere è in grado di creare”.(Spinoza) Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è risalito intorno al 6% ed i salari ristagnano,in Italia più del 7,9 milioni di persone vivono al di sotto della soglia dell’indigenza, tre milioni e 28.000 di connazionali sono in condizioni di povertà assoluta (75,1% al sud). Nel meridione si concentrono i due terzi delle famiglie povere (62,7%).( Anche quelle soggette a Contratti di Solidarietà ???) Dove il lavoro c’è, l’incidenza della povertà è più bassa (dati ISTAT). E’ l’elogio della nuova ricchezza ai danni di popoli spossessati della libertà di decidere del proprio destino, l’arroganza di un processo che prevede quotidianamente il disperdersi della giustizia sociale, dell’equità, dei diritti e perfino dell’ambiente. La Terra è un pianeta malato forse irrimediabilmente ma i potenti continuano a disinteressarsi ed a giocare sulla pelle della moltitudine. Il Capitale vive di differenze,gerarchie posticce,crea le differenze anche provocandole, giungendo finalmente all’annullamento dell’uomo che lo ha creato. L’uomo che svanisce inevitabilmente!!! Negli Stati Uniti (gli amanti della guerra) quarantacinque milioni di individui non hanno assistenza sanitaria, mentre ogni anno si spendono, nello stesso paese, 8 miliardi di dollari in cosmetici. Il mondo non riesce a trovare 9 miliardi di dollari che servirebbero a dare la disponibilità a tutti di ACQUA potabile e servizi igienici.La finanza internazionale (quella dei bilanci truccati) rovesciando immensi capitali in America Latina,in Messico e nei paesi del Sud-Est asiatico hanno provocato disastri umani ed economici, anziché migliorare le sorti delle popolazioni. ...e l’Africa chiede pari opportunità almeno nel poter usufruire di farmaci, acqua e cibo. Dovè il benessere della società enunciata dai fautori della globalizzazione ??? Costoro non si sono ancora accorti che stanno cadendo,ancora una volta, nella trappola che K.Marx aveva previsto: la grande contraddizione del sistema capitalistico è che esso crea le premesse per la propria fine perché non può evitare la concentrazione del capitale in poche mani. “La prova della solidarietà è il sostegno nell’avversità, e sto parlando di assistenza incondizionata (Ghandi) PARI OPPORTUNITA’!

CONTROINFORMAZIONE del 9 maggio 2005

In gioco ci sono 40 mila posti di lavoro solo per quest’anno, e 90 mila sarebbero a rischio tra il 2006 e il 2007. Mentre 30 mila aziende sono ormai sull’orlo della crisi. Nei primi tre mesi dell’anno le importazioni in Europa dalla Cina di reggiseni sono cresciute del 263%, quelle di t-shirt del 358%, di pantaloni del 738, di maglioni dell’895%,delle scarpe del 1.800%, con un conseguente abbassamento medio dei prezzi di oltre il 40%.Questo perché da gennaio 2005 quanto previsto dall’Accordo Multifibre (gennaio 1974) si è avverato: abbattimento dei tetti alle importazioni, Mercato Libero.Com’è possibile che una maglietta proveniente dalla Cina costi un decimo della stessa maglietta prodotta in Italia? La MATERIA PRIMA costa sostanzialmente la stessa cifra per gli imprenditori italiani e cinesi anche se in Italia è interamente importata mentre la Cina è nello stesso tempo grande produttrice e grande importatrice. Stesso discorso per quanto riguarda i MACCHINARI e la DOTAZIONE TECNOLOGICA : in Italia vengono prodotti macchinari all’avanguardia; la Cina compra da tutto il mondo, ma le dimensioni delle imprese sono 10-15 volte superiori a quelle italiane consentendo prezzi migliori sull’acquisto (economie di scala) oltre al fatto che godono di forti sovvenzioni pubbliche sia sullo stesso investimento tecnologico e sia sull’energia impiegata (molto gravosa nel tessile).Sempre in Cina è totalmente assente la voce innovazione, ricerca e sviluppo mentre in Italia dovrebbe incidere del 3% sul fatturato. Il CAMBIO favorevole che vede lo Yuan sottovalutato del 30% sul dollaro e l’Euro sopravvalutato del 10/15% rispetto alla moneta statunitense, può consentire ai cinesi sia margini inferiori di profitto e sia il dumping (vendite sottocosto) garantendosi la penetrazione e l’aggressione dei mercati. Differenti anche i CANALI di DISTRIBUZIONE : per la merce cinese la prassi prevalente è un’asta (spesso via Internet) che prevede un importatore che offre la domanda ponendo un prezzo (base di partenza) e scatenando un’asta (al ribasso) fra i produttori. La merce, che viene spedita in container via mare, viene ritirata ed immediatamente piazzata ai rivenditori, con ricarichi tra l’80% e il 400% (a seconda se viene marchiata con una firma di prestigio).Il prodotto italiano segue invece i canali tradizionali distributivi che prevedono gli agenti delle aziende, i commercianti e tutti quei processi di intermediazione che moltiplicano per quattro o per cinque il “cartellino”. Ma la vera forbice si allarga vistosamente per quanto riguarda il COSTO del LAVORO : al grado di utilizzazione degli impianti sono connesse le ore lavorate da un addetto e che sono 1.600 all’anno in Italia contro le 2.200 fatte in Cina. La media del costo del lavoro in questo settore è in Italia di 15,6 dollari all’ora, in Cina è di 0,41 dollari all’ora dove per realizzare una maglietta occorrono 15 minuti e 250 minuti per un abito da uomo.(Il Venerdì di Repubblica 06/05/05)Anche in Cina, quindi, ci troviamo di fronte ad un potere politico (anch’esso e presunto comunista) incapace ormai di gestire e limitare un potere economico oligarchico che, pur trovando una sensata giustificazione rispetto al problema demografico, sfrutta di fatto la popolazione costringendo l’Europa, invertendo decisamente la rotta, ad adeguarsi su una politica che potrebbe deregolamentare i diritti dei lavoratori. Ed intanto, tra la reintroduzione delle “quote”, visto che la Cina è nel Wto (Organizzazione Mondiale Commercio), l’imposizione dei dazi, i bla-bla sulla crescita economica, sulla qualità e sui decreti di competitività, il dibattito tra “protezionisti” e “liberisti” infuria nel caos generale. La stessa multinazionale NIKE ultimamente, presa dal rimorso della propria Responsabilità Sociale, ha ammesso tutte le irregolarità presenti nelle “proprie” aziende operanti soprattutto nell’Est Asiatico.In verità chi dovrebbe piangere se stesso sono coloro che hanno provocato e voluto questo libero mercato selvaggio nell’ottica di una sfrenata globalizzazione liberista, che limita le eventuali funzioni regolatrici, garantiste e solidali dello Stato e che, come dice T. Negri (Impero 2002), rimarrà parziale e non totalmente compiuta economicamente, proprio perché deve risultare a discapito dei paesi più poveri del pianeta. Negri è arrivato addirittura a dedurre che forse realizzando la reale e completa globalizzazione della Terra (e quindi dei suoi problemi), si potrebbe, allora, ricercare soluzioni comuni e meno gravose, con beneficio per tutti. Noi, riteniamo essenziale e fondamentale intervenire nel mondo del Lavoro, al di là del Continente dove la prestazione lavorativa venga svolta: sul carico delle ore lavorate (giornaliero ed annuale); sulla manodopera impiegata (femminile e minorile); sui salari; contro tutti i tipi di maltrattamento; sulla sicurezza dei luoghi di lavoro; sull’impedimento esercitato nella creazione di Organismi e Strutture Sindacali. REGOLE universali e “globalizzate” del mercato del lavoro, se globalizzazione deve essere, a tutela dei diritti e del miglioramento sociale di tutti i lavoratori e le lavoratrici. Questa deve essere la tendenza prioritaria per ottenere l’ obiettivo in termini di correttivi significativi, tenendo conto della seria spinta dei “movimenti” ed obbligando tutti i Paesi al comune rispetto dei diritti, delle persone e della qualità della vita. Nel ’99, il vescovo Van Thuan, era in Messico a parlare a 50 mila giovani. Gli offrirono un berretto. Lui ne guardò l’interno: era “made in Vietnam”. E questo lo condusse alla riflessione: “No alla produzione a basso prezzo senza considerare le persone. Il lavoro non deve essere solo mezzo per vivere con dignità ma reale espressione culturale, per una civiltà del lavoro che non esclude i paesi poveri” .

mercoledì 1 dicembre 2010

WIKILEAKS



SECRETS !!! GLOBAL CATASTROPHE ... ?
I SEGRETI !!! LA CATASTROFE GLOBALE ... ?