Nel 2009 il magistrato Antonio Ingroia riesce, poco prima che il caso venga definitivamente archiviato, a portare alla sbarra gli organizzatori, i mandanti e gli esecutori ma soprattutto porta alla luce il contesto degli affari, le collusioni e le coperture in cui il delitto maturò. Ed ha impedito che su questo omicidio e su quegli anni cruenti di mafia cadesse l’oblio. “Il diritto all’oblio oggi in Italia è molto considerato: la televisione ogni sera ti rimbocca le coperte e ti augura una buona notte da cui tutti i cattivi ricordi sono stati cancellati. Tutti gli uomini di oggi fanno a gara per non avere un passato. Quando venne ucciso, all’età di 46 anni, Mauro Rostagno, invece, un passato ce l’aveva. E il percorso che l’aveva portato a prendersi 8 proiettili nella schiena in una stradina sterrata siciliana è di quelli oggi considerati irripetibile.” (Enrico Deaglio)
domenica 9 maggio 2010
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