Di tutti i sensi, l’olfatto è quello più legato ai ricordi:
le informazioni sono processate nell’ippocampo e nell’amigdala, che nel
cervello sono sede della memoria e delle emozioni. L’Osmotheque è il più vasto
archivio di profumi storici ed è a Versailles. Le fragranze sono conservate in
fiale in cui l’aria è sostituita da un gas inerte, l’argon, che rimane stabile.
Storici, archeologi, scienziati, maestri profumieri hanno iniziato una nuova
collaborazione per ridare gli odori alla storia. Ogni epoca ha un odore che la
contraddistingue. Un profumo di Chanel, con i suoi accordi di legno e
gelsomino, ci racconta dell’emancipazione delle donne negli Anni ’20. Il
sentore forte del patchouli ci riporta agli Anni ’70. E l’odore di un
abbronzante al cocco ci trasporta su una spiaggia degli Ottanta. Il più antico
profumo del mondo finora scoperto: tra i suoi ingredienti anice, pino,
coriandolo, bergamotto. L’ha ritrovato un’equipe di archeologi italiani in un
laboratorio nell’isola di Cipro distrutto da un terremoto nel 1830 a.c. . Il
profumo che amava indossare Hatshepsut, la più diva delle regine nell’Egitto
dei Faraoni, aveva oltre 60 componenti ed ora i ricercatori del museo egizio di
Bonn vogliono ricomporlo. Napoleone consumava 60 confezioni di acqua di colonia
al mese. Le infilava persino negli stivali durante le battaglie.
E’ personale! Richiama, ricorda, evoca il passato ed il
presente, può interpretare il cambiamento.
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