COMUNICATO AI LAVORATORI
A volte abbiamo finto di non vedere, altre di
non sentire, persuasi che il compito
primario di chi ricopre un incarico sindacale non è fare salotto nei
corridoi e stare dietro alle chiacchiere di cortile ma perseguire le priorità,
dare risposte puntuali, corrette e veritiere ai lavoratori sulle tematiche ed i
problemi che li coinvolgono giornalmente sul posto di lavoro, convinti ancorchè
che costruire equilibri e condivisioni, mantenendo l’armonia, è un dovere
fondamentale del Sindacato, soprattutto quando in una Unità Operativa è il
“primo sindacato”.
Ma laddove, da parte di qualche sigla sindacale…e suo rappresentante, a Catanzaro come altrove, al posto del legittimo confronto sindacale e della dialettica si fa ricorso, in modo vergognoso all’attacco personale, colpevolmente manipolando le informazioni e utilizzandole in modo distorto e opportunista, noi non ci stiamo.
Approfittare dei momenti topici di
cambiamento per pianificare alcune operazioni finalizzate alla conquista di
iscritti, che esulano dai contenuti reali, ha un solo nome: “sciacallaggio”.
Bieco, misero e di basso profilo.
… Come se non si avesse il proprio archivio storico con tanto di elenchi di nomi, e relativi accadimenti temporali, e come se la nostra memoria fosse cancellabile.
“Saper parlare è una virtu’ insolita; saper tacere è una saggezza rara” (Cicerone)
A chi si sente forte perché protetto da
“fratelli” eminenti con presunti ruoli apicali, a chi sbandiera con orgoglio la
propria abilità nell’operare trasferimenti in una notte e decidere “liste
premianti e/o punitive”, noi diciamo che il nostro concetto di fratellanza e/o
appartenenza non è il suo.
Le “oligarchie deviate” che si sono succedute
per decenni, in un Paese malato, hanno rivelato i limiti di un pensiero ottuso
e infettato, che basa la forza e la conquista del potere sulla consorteria e
sulla affiliazione destrutturata, incapace alla fine di guardare oltre la
propria autoreferenzialità.
Il sindacato non è e non deve essere un
“tempio”, né può essere governato dallo “stesso”.
A chi trasuda un ipocrita integralismo ed una
falsa intolleranza, a chi vede presunte incompatibilità solo in casa d’altri e
rifugge, per opportunismo, dal riconoscere le incompatibilità reali ed
esistenti, diciamo…
“ E’ difficile sapere cosa sia la verità, ma
a volte è molto facile riconoscere una falsità.” Albert Einstein
Catanzaro,
07/06/2013 KATIA MAIDA
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