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giovedì 23 aprile 2015

  • Tale anarchico ha un’opinione diversa dalla mia; ciò è naturale perché lui è diverso da me. Io non vorrei che egli mi imponesse la sua opinione, non saprei dunque imporgli la mia. Basta che questo “altro” sia un uomo libero, che non saprebbe usare contro di me i mille mezzi cui ricorre l’autorità. “E’ l’autorità che si deve combattere e non la diversità delle opinioni” la quale – fra anarchici – costituisce la vita stessa delle idee anarchiche. Senza la diversità noi si sarebbe un gregge simile a quello di un partito socialista qualsiasi. Invece di deplorare la diversità io la saluto di tutto cuore, poiché essa sola può fornirci la garanzia che ciascuno dice realmente quello che pensa e che non può fare altrimenti. Altrettanto dunque mi piace ogni discussione seria, altrettanto deploro ogni polemica fra anarchici. Ma anche la discussione non deve avere per scopo di vincere, di schiacciare l’avversario, ma bensì di permettere a ciascuno di esprimere le sue idee in modo conveniente ed approfondito. In seguito, l’uno e l’altro dei contradditori potrà essere convinto su un tale punto oppure non esserlo, ma questi non saranno più che incidenti secondari. (Max Nettlau)
  • Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism, p. 106)

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