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giovedì 13 giugno 2013

1 PRESS


COMUNICATO AI LAVORATORI

A volte abbiamo finto di non vedere, altre di non sentire, persuasi che il compito  primario di chi ricopre un incarico sindacale  non è fare  salotto nei corridoi e stare dietro alle chiacchiere di cortile ma perseguire le priorità, dare risposte puntuali, corrette e veritiere ai lavoratori sulle tematiche ed i problemi che li coinvolgono giornalmente sul posto di lavoro, convinti ancorchè che costruire equilibri e condivisioni, mantenendo l’armonia, è un dovere fondamentale del Sindacato, soprattutto quando in una Unità Operativa è il “primo sindacato”.

Ma laddove, da parte di qualche sigla sindacale…e suo rappresentante, a Catanzaro come altrove,  al posto del legittimo confronto sindacale e della dialettica si fa ricorso, in modo vergognoso all’attacco personale, colpevolmente manipolando le informazioni e utilizzandole in modo distorto e opportunista, noi non ci stiamo.

Approfittare dei momenti topici di cambiamento per pianificare alcune operazioni finalizzate alla conquista di iscritti, che esulano dai contenuti reali, ha un solo nome: “sciacallaggio”. Bieco, misero e di basso profilo.

… Come se non si avesse il proprio archivio storico con tanto di elenchi di nomi, e relativi accadimenti temporali, e come se la nostra memoria fosse cancellabile.
Saper parlare è una virtu’ insolita; saper tacere è una saggezza rara” (Cicerone)  

A chi si sente forte perché protetto da “fratelli” eminenti con presunti ruoli apicali, a chi sbandiera con orgoglio la propria abilità nell’operare trasferimenti in una notte e decidere “liste premianti e/o punitive”, noi diciamo che il nostro concetto di fratellanza e/o appartenenza non è il suo.

Le “oligarchie deviate” che si sono succedute per decenni, in un Paese malato, hanno rivelato i limiti di un pensiero ottuso e infettato, che basa la forza e la conquista del potere sulla consorteria e sulla affiliazione destrutturata, incapace alla fine di guardare oltre la propria autoreferenzialità.
Il sindacato non è e non deve essere un “tempio”, né può essere governato dallo “stesso”.

A chi trasuda un ipocrita integralismo ed una falsa intolleranza, a chi vede presunte incompatibilità solo in casa d’altri e rifugge, per opportunismo, dal riconoscere le incompatibilità reali ed esistenti, diciamo…
“ E’ difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità.” Albert Einstein

 Catanzaro, 07/06/2013                                                                     KATIA MAIDA

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