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sabato 24 settembre 2011

LOTTA ALL'EVASIONE: POVERA EQUITALIA

IL LIBERALISMO DEL BARZELLETTARO ITALIANO IN BUONA COMPAGNIA - Redditometro + Spesometro. Questa la nuova formula congegnata per  ridurre l’evasione fiscale  e contributiva, che vede l’Italia ai primi posti nel vecchio continente. Un Paese dove la reale  pressione del fisco  è del  52% perché i soliti noti pagano anche per gli evasori che sottraggono all’Erario almeno 120 miliardi di euro ogni anno. Lo strumento del Redditometro permette di incrociare le dichiarazioni dei redditi con alcuni indicatori di vita: immobili di proprietà, veicoli di lusso (automobili-yacht-elicotteri-ecc.), adesioni a club esclusivi, viaggi di lusso, acquisto di opere d’arte, contratti di leasing. Lo Spesometro: dal 1°luglio quando si fa qualsiasi acquisto spendendo più di 3.600 €. (iva inclusa) si dovrebbe venire automaticamente identificati  attraverso il mezzo di pagamento o con la richiesta del codice fiscale. Questi dati dovrebbero essere trasmessi telematicamente dal venditore all’anagrafe tributaria e successivamente incrociati con i redditi dichiarati. Inoltre l’Agenzia delle entrate potrà accedere alla cosiddetta Anagrafe dei rapporti finanziari (conti correnti e altro) al di là dell’esistenza di indagini ed eventuali accertamenti in corso. I software che potranno essere utilizzati saranno: “APPLE” (Applicazione Per la Lotta all’Evasione) incrocia dichiarazioni dei redditi con la banca dati degli immobili, dei contratti assicurativi, dei veicoli, dell’INPS e dell’INAIL.” RADAR”  analizzatore dei rischi delle partite IVA  cioè di persone che hanno frequentemente aperto o chiuso imprese, che sono troppo giovani o troppo anziane per lo svolgimento di talune attività, e quindi possibili prestanome, persone con precedenti per  truffe e frodi. “STAR” incrocia i dati reddituali con gli atti di registro: compravendite immobiliari, di auto, di partecipazioni azionarie ed altro. APPLE controlla le persone fisiche, RADAR e STAR guarderanno alle piccole imprese e ai professionisti che pagano le tasse in base agli studi di settore. Per quest’ultimi non c’è il sostituto d’imposta, come per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti e i pensionati, che trattiene il dovuto alla fonte, ma un imponibile presunto in base alla propria attività. I grandi contribuenti, come le grandi aziende ( 3 mila con fatturato oltre i 100 milioni), saranno oggetto del “tutoraggio”, si terranno sotto osservazione i loro comportamenti fiscali. Per le società di comodo, utili a non far risultare immobili e beni di lusso in capo al reale proprietario, per i cittadini e per le imprese che figurano residenti all’estero (dove si pagano meno tasse) ma che concretamente svolgono la propria attività in Italia, per i cosiddetti paradisi fiscali (dove occultare le ricchezze) per qualcuno è solo indispensabile la collaborazione internazionale, altrimenti c’è poco da fare.
All’ultimo scudo fiscale 2009-2010 (ennesimo condono) avrebbero aderito in 180mila regolarizzando 114,5 miliardi celati all’estero, con una penale del  5% (la stessa di altri paesi europei???): solamente in Svizzera ci sarebbero altri 100 miliardi di euro occultati. Dal 15 agosto le sanzioni penali scatteranno a 30mila euro evasi, e l’arresto per chi evade oltre 3 miliardi. 206mila sono coloro che hanno comprato auto per un valore di oltre 100mila euro, un milione e 141mila gli automobilisti con vetture di grossa cilindrata,611mila gli italiani che hanno un patrimonio finanziario (senza immobili) superiore al mezzo milione di euro.
“L’accertamento esecutivo è stato sospeso fino a ottobre. Da ottobre riprenderà senza variazioni (intanto paghi la metà subito e poi si vede come va il contenzioso) ?”  Risponde Attilio Befera , il signor fisco di tutti i governi, e di tutte le stagioni, con doppi e tripli incarichi: “E’ dal 1974 che è stata introdotta la norma in base alla quale, in caso di contenzioso, si paga una parte della somma richiesta dal fisco. Anzi, il decreto sviluppo, in vigore da luglio, ha diminuito questa percentuale dalla metà a un terzo. Bisogna però ricordare che, dove ne ricorrano i presupposti, il cittadino può chiedere ai giudici tributari o alla stessa Agenzia di accordare la sospensiva del pagamento. L’accertamento esecutivo, che sarà in vigore dal 1° ottobre, non fa altro che ridurre i tempi che intercorrono tra l’attività di controllo e il recupero materiale di quanto richiesto dal Fisco. Questo, per esempio, eviterà che Equitalia arrivi troppo tardi, quando cioè i soliti furbi abbiano fatto sparire ad arte soldi e beni di cui lo Stato, quindi tutti noi, è creditore.”       

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