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martedì 24 aprile 2012

IL PROFUMO DELLA STORIA

 
Di tutti i sensi, l’olfatto è quello più legato ai ricordi: le informazioni sono processate nell’ippocampo e nell’amigdala, che nel cervello sono sede della memoria e delle emozioni. L’Osmotheque è il più vasto archivio di profumi storici ed è a Versailles. Le fragranze sono conservate in fiale in cui l’aria è sostituita da un gas inerte, l’argon, che rimane stabile. Storici, archeologi, scienziati, maestri profumieri hanno iniziato una nuova collaborazione per ridare gli odori alla storia. Ogni epoca ha un odore che la contraddistingue. Un profumo di Chanel, con i suoi accordi di legno e gelsomino, ci racconta dell’emancipazione delle donne negli Anni ’20. Il sentore forte del patchouli ci riporta agli Anni ’70. E l’odore di un abbronzante al cocco ci trasporta su una spiaggia degli Ottanta. Il più antico profumo del mondo finora scoperto: tra i suoi ingredienti anice, pino, coriandolo, bergamotto. L’ha ritrovato un’equipe di archeologi italiani in un laboratorio nell’isola di Cipro distrutto da un terremoto nel 1830 a.c. . Il profumo che amava indossare Hatshepsut, la più diva delle regine nell’Egitto dei Faraoni, aveva oltre 60 componenti ed ora i ricercatori del museo egizio di Bonn vogliono ricomporlo. Napoleone consumava 60 confezioni di acqua di colonia al mese. Le infilava persino negli stivali durante le battaglie.
E’ personale! Richiama, ricorda, evoca il passato ed il presente, può interpretare il cambiamento.
 

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