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domenica 7 novembre 2010

LA FELICITA’ NEL LAVORO


Un dipendente contento svolge la sua attività con maggiore attenzione e rapidità, insomma è un asset per le aziende, i profitti d’impresa sono migliori, i contenziosi di lavoro ridotti, il turn over più basso, le assenze per malattie in calo.
Come si rende felice chi lavora? Orario di lavoro, retribuzione, ascolto dei bisogni, meritocrazia. I soldi non danno la felicità, ma essere felici fa guadagnare-a tutti-di più.
Essere soddisfatti e motivati porta a risultati migliori.Per Jonathan Haidt (University of Virginia) i dipendenti felici producono reddito, aumentano la competitività, fanno bene ai profitti. Arnold Bakker (Università di Rotterdam): gli stati d’animo positivi sono contagiosi. Un nutrito numero di Responsabili del Personale ne ha parlato in un convegno sul Talent Management organizzato dal CRF Institute alla Luiss Business School di Roma.La vecchia concezione, secondo la quale vita privata e vita professionale non s’incontravano mai, è ormai superata. Mario D’Ambrosio (Presidente dell’Associazione Italiana per la Direzione del Personale) dice che è cresciuta l’importanza che la gente dà al tempo per sé,“L’idea che produce di più chi resta più ore in azienda ormai è sfatata:è come contribuisci che conta, non quanto tempo passi sul luogo di lavoro.”Positività e apertura culturale influenzano la qualità della vita lavorativa mentre l’assenteismo è tra i fattori chiave per misurare la felicità aziendale.
Marco Scippa (Capo delle Risorse Umane dell’azienda Elica):“La persona di talento non è quella super preparata, ma quella che sa trovare rapidamente la chiave della serratura.Questa prontezza te la dà solo la contaminazione dei saperi.” Paolo Forte (Responsabile delle Politiche di Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane di BNL):”Nessuno può essere un talento sempre e comunque, tutto è in movimento, bisogna coltivare più interessi.” Gianmaurizio Cazzarolli (Direttore Risorse Umane in Tetra Pak):”Passiamo in azienda troppo tempo per viverci male. Ognuno deve stabilire ciò che conta per lui; studiare, viaggiare, la famiglia, trovare forme per rigenerarsi.” Quello che, in uno studio sul “prezzo della felicità”, il Financial Times definisce “piccole fette di gioia”. Alessio Tanganelli è il Country Manager di CRF Institute, che dal 1991 analizza le “ Best Practice” nel mondo delle risorse umane.E pubblica la bibbia dei Top Employers in 12 nazioni: la classifica delle aziende più capaci di valorizzare il talento.
Troppo facile pensare chi potrebbe ricoprire l’ultimo posto!

2 commenti:

  1. Quanta strada ancora da compiere in questo paese sempre più triste e spento!!!
    K.

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  2. Ascolto dei bisogni, meritocrazia, contaminazione dei saperi...
    Utopia, in questo paese dove prevale l'ego, in oogni settore. E dove la filosofia del"do ut des" viene "praticata" solo da qualche nostro presidente in cerca di... relax...
    R.

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