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lunedì 20 febbraio 2012

SINDACALE: EQUITALIA SUD CALABRIA

I "MISERABILI CUGINI DIVERSI",
MERITEVOLI SOLO DI DIRIGENZIALI OMBRE TACITURNE, TECNICHE... FORSE INCAPACI.

A distanza di 5 mesi dall’avvio di Equitalia SUD è necessaria, e non più rinviabile, una riflessione ampia che superi logiche campanilistiche ed alibi precostituiti.
Con grande senso di responsabilità, le scriventi OO.SS., che hanno avuto chiara la complessità del momento storico che il settore sta attraversando, hanno concesso, al nuovo management, il tempo necessario ad avviare e consolidare i nuovi processi in atto. Ma nel contempo ed al fine di evitare la degenerazione di una realtà che ha evidenziato fin dall’inizio forti criticità, hanno richiesto, in questi 5 mesi, alla Direzione Regionale Calabrese e ad Equitalia SUD ben due incontri ufficiali con l’intento di avviare relazioni industriali fattive e proficue che, partendo proprio dall’esame delle criticità, consentissero di affrontare e risolvere le problematiche presenti.
Laddove in molte realtà regionali, comprese le altre di Equitalia Sud, il confronto tra l’Azienda Equitalia e il Sindacato, a tutti i livelli delle sue legittime rappresentanze, è continuo e cadenzato nel tempo, in Calabria questo stesso confronto non esiste, né mai si è tentato in questo mesi di avviarlo. E si è spesso dovuto sopperire, nelle emergenze, facendo appello alle singole sensibilità e disponibilità.
A chi giova tutto questo?  A quale logica risponde?
Poca propensione al confronto o altro?
Entrando nel merito, i coordinamenti regionali calabresi avevano già rappresentato la necessità di discutere e monitorare gli effetti di un modello organizzativo “calato dall’alto” e senza alcun riscontro, in una realtà aziendale profondamente diversa da quella precedente.
Un modello che presentando un forte accentramento di attività nella Direzione Regionale, una modifica dell’organizzazione del lavoro nelle Reti Territoriali, una concezione più evoluta verso il rapporto ed i servizi ai contribuenti nei Front-Office, scontava la preventiva conoscenza e la condivisione da parte di tutti i soggetti coinvolti, a cominciare proprio dalle rappresentanze sindacali locali.
Ed invece possiamo fare l’elenco…assoluta mancanza di punti di riferimento chiari, ruoli e competenze non ancora definite, dislocazione di attività e creazione di gruppi di lavoro senza alcuna informativa preventiva,   spostamenti di lavoratori da un’attività all’altra “in corso d’opera”,  “Formazione” dei lavoratori assente (…basta considerare che gli stessi hanno una conoscenza del sistema CAD praticamente da autodidatti e assistono alla partenza di applicativi come il Docwey senza un’ora di corso). Inoltre…un piano di sviluppo delle strutture logistiche già approvato ormai indefinibile, con sportelli da ammodernare e/o ampliare ( vedi Paola ) e di cui oggi si disconosce in toto l’esistenza, locali pronti da mesi che misteriosamente non aprono, lavori che dovrebbero essere avviati in più realtà, inadeguatezza di norme sulla salute e sicurezza. Per finire, e ci vergogniamo anche a doverlo scrivere…trattenute effettuate sulle ore di sciopero non dovute, carta che manca per mesi, toner che non arrivano, cancelleria al minimo indispensabile, interventi sui climatizzatori alla meno peggio e bollette che non si pagano con conseguenti utenze staccate.
Sgombriamo il campo da ogni equivoco pretestuoso, il sindacato esattoriale calabrese non cerca capri espiatori ma vuole chiarezza ed assunzione di responsabilità a tutti i livelli perché le conseguenze della dis-organizzazione e di scelte maturate nei palazzi e nelle camere oscure di questa, come di altre regioni,  non possono e non devono ricadere sulle spalle dei lavoratori, sempre gli stessi, che da più di un anno sono sottoposti alle restrizioni della L.122 che ne ha mortificato i diritti e le legittime aspettative e che, da mesi ormai,  soffrono il clima di intimidazione che ha colpito Equitalia.
Chiediamo, con forza, un’inversione di rotta e l’apertura immediata di un confronto che ripristini  relazioni industriali corrette, per confrontarci sugli effetti che la nuova organizzazione ha prodotto anche in termini di ricadute professionali e di obiettivi di riscossione.
Il rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori passa attraverso il rispetto delle regole, delle norme contrattuali e delle leggi e  presuppone la volontà di riconoscere a tutti pari dignità e opportunità.
Non abbiamo voglia e non possiamo accettare di ritornare ad essere i cugini poveri e brutti di qualcuno.
 
Cosenza, 20/02/2012    

I COORDINAMENTI REGIONALI di
EQUITALIA SUD CALABRIA                            

 

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