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lunedì 29 marzo 2010

IL PREZZO PAGATO DAI PAESI POVERI (Repubblica 25/09/2009) a firma di Kofi Annan, Amartya Sen, Michel Camdessus



“L’alto livello di apprensione sarà pure sceso tra i membri dei consigli di amministrazione delle società e nei mercati azionari, ma il dramma quotidiano per la sopravvivenza della grande maggioranza della popolazione mondiale continua. Anzi, per molte persone si è anche aggravato, nei villaggi, nelle strade e nelle campagne dei paesi meno sviluppati del mondo, in particolare in Africa. Le Nazioni Unite e la Banca Mondiale prevedono che gli effetti diretti e indiretti del tracollo economico saranno sentiti nel mondo per molto tempo ancora. I posti di lavoro e il reddito non ci sono più e le opportunità sono svanite. Decine di milioni di persone si sono aggiunte ad altre centinaia di milioni che si trovavano già sotto la soglia della povertà, cancellando i pregressi compiuti nel conseguimento dei Millennium Development Goals.” … “Gli scettici ora temono che, la minaccia di un tracollo finanziario adesso è percepita, giusto o sbagliato che sia, come gestibile, il summit di Pittsburgh si concluderà con un compromesso debole che rifletterà le divergenze tra gli interessi nazionali e non l’urgenza della necessità di trovare il modo di affrontare le questioni del cambiamento climatico, della povertà cronica e dell’inefficace governance globale.
I leader del G20 devono ancora una volta dimostrarsi in grado di gestire le pressioni interne, di superare agende fitte e di resistere alle tentazioni populistiche, oltre a dimostrare che gli scettici hanno torto.”

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