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martedì 30 marzo 2010

LA RICETTA DELL'INTUIZIONE


COME PENSA UN GENIO?

UN DONO NATURALE?
Non esiste un metodo rigoroso che definisca il genio, tanto che il titolo viene attribuito a persone con caratteristiche molto diverse tra loro.
Immanuel Kant affermò che è una qualità che non può essere insegnata o trasmessa, ma è misteriosamente concessa dalla natura, per lui il genio crea le proprie leggi (Critica del Giudizio) .
Una teoria oggi poco condivisa da chi studia i percorsi che permettono ad alcuni individui di acquisire capacità eccezionali. “A differenza di quanto comunemente creduto, il genio non è un dono speciale elargito per magia a pochissimi fortunati ” sostiene Michael Howe, psicologo della Exeter University, in Gran Bretagna.
“I geni arrivano a realizzare le opere o ad effettuare le scoperte in due fasi piuttosto lunghe, e che in parte si sovrappongono: la prima in cui acquisiscono capacità particolari che poi utilizzano, la seconda in cui esprimono la creatività che li porterà alla scoperta o al capolavoro ”.
L’analisi delle biografie delle persone eccellenti ha permesso a Howe di individuare una serie di caratteristiche comuni: un grande interesse per il proprio lavoro, un impegno costante, un forte senso di indipendenza, una concentrazione feroce, la tolleranza alle frustrazioni e la capacità di sopportare uno sforzo mentale prolungato. Nessuna magia, insomma, ma tanta perseveranza.
La pratica assidua nell’uso del cervello sembra essere la chiave: l’organo si allena, tanto da dare l’impressione di un talento naturale ed innato.
Il PENSIERO CHE TRASFORMA
Secondo David Perkins, studioso di intelligenza artificiale e docente alla Harvard Graduate School of Education, la caratteristica del genio è il “pensiero trasformativo”: un tipo particolare di ragionamento che arriva a generare nuove soluzioni, mai sperimentate prima, e che può essere simboleggiato dalla storica esclamazione attribuita ad Archimede (”Eureka”).“ Ma il momento decisivo dell’eureka, quello che rompe col passato, è soltanto una delle fasi, la più intensa e la più spettacolare, di un processo ben più complesso” dice Perkins.
“A precedere la soluzione trasformativa c’è una lunga fase di ricerca e approfondimento con scarsi progressi apparenti, che può durare anni o decenni e che è necessaria per raggiungere una conoscenza profonda dell’argomento”.
A un certo punto, però, avviene qualcosa: a stimolare l’intuito può essere un episodio (la mela di Newton), oppure un ragionamento esclusivamente mentale, che porta al cosiddetto scatto cognitivo: tutti i pezzi del puzzle si ricompongono e la soluzione appare chiara.
Howard Gardner, lo psicologo americano che ha teorizzato le intelligenze multiple, sostiene che al di fuori del loro contesto molte persone considerate eccezionali risultano scialbe e deludenti.
Uno degli strumenti che utilizzava più spesso Leonardo era l’analogia, cioè la messa in relazione di aspetti della realtà apparentemente scollegati : “ L’aria è piena di infinite similitudini delle cose: tutte si rappresentano in tutte, e tutte in una, e tutte in ciascuna”.
Michael Gelb, fondatore dell’High Performance Learning Center, sostiene che Leonardo sia stato l’ispiratore di due tecniche di pensiero molto moderne come il brainstorming e il mind mapping.
Il brainstorming , letteralmente “ tempesta di cervelli ”, è un concetto proposto da Alex Osborn negli anni trenta ed è basato sul principio che le idee si innescano l’una con l’altra con una sorta di reazione a catena, tanto più se ciascuno, una volta che è stato focalizzato il problema, viene lasciato libero di esprimere spontaneamente ogni soluzione gli passi per la testa.
Il mind mapping, teorizzato da Tony Buzan, è uno strumento utilizzato per ricordare e organizzare meglio informazioni e idee connesse le une con le altre : per costruire una mappa mentale si parte da un concetto principale e si crea una struttura ad albero, collegando in modo gerarchico i concetti da questo derivati.
IL DRAMMA DELL’ANTICIPATORE
Il bisogno di andare oltre i limiti ha portato Leonardo ad anticipare, anche di centinaia di anni, innumerevoli scoperte e invenzioni. Il biografo Dmitrij Merezkovskij lo definì “uno che si sveglia troppo presto mentre tutti gli altri attorno a lui dormono ancora”. Precorreva il futuro ma si scontrava inesorabilmente con i limitati mezzi tecnici del presente.
Ma il merito principale di Leonardo è stato quello di aver dimostrato che la ricerca della bellezza e la ricerca della verità non sono incompatibili. Tra arte e scienza, per lui, non c’è confine.
Se ogni giorno migliaia di persone si accalcano al Louvre per vedere e fotografare la Gioconda, fenomeno unico al mondo, una ragione ci sarà. E forse basta a definire il suo creatore un genio.
“ Un intellettuale non dovrebbe avere né religione né patria e neppure convinzioni sociali. Scetticismo assoluto occorre” (Gustave Flaubert – Lettere)
“ L’uomo intelligente, colui che non sarà mai d’accordo con nessuno, deve rassegnarsi ad amare la conversazione degli imbecilli e la lettura dei cattivi libri. Né trarrà godimenti amari, che lo compenseranno largamente della fatica “ (Charles Baudelaire)
INTELLIGENZA: La capacità della mente di affrontare effettivamente - con l’impegno della memoria, dell’immaginazione e del pensare concettuale – i problemi pratici e teorici che si trova dinanzi. L’intelligenza è più comprensiva dell’intelletto che è principalmente concettuale. INTUITO: Conoscenza immediata di qualcosa senza intervento della riflessione.
GENIO: Nella mitologia greco-romana, divinità tutelare della vita di ognuno.
Originariamente la parola si applicava ad un demone, come la voce interiore di Socrate. Durante il secolo VII venne collegata alla teoria platonica dell’ispirazione ed applicata al rifiuto di regole troppo rigide in arte. Definì allora il vero artista e distinse la sua immaginazione creativa dal ragionamento logico dello scienziato. Talento inventivo o creativo nelle sue manifestazioni più alte. Entità astratta. Tendenza naturale per qualcosa.

1 commento:

  1. ...lasciano sempre piccoli/grandi semi lungo il loro cammino...tracce di un passaggio ovunque essi decidano di andare...innovatori sempre e sempre un pò più avanti... ma spesso loro compagna la solitudine unico rifugio all'incomprensione,invidia e grettezza della paura ignorante.

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